Vorrei essere
martedì, marzo 17, 2009 | Author: Ale [Tredici]
Vorrei essere un poliziotto. Di quelli che vanno a giro in borghese, coi jeans belli e il giacchetto di pelle bello. Si riconosce subito un poliziotto in borghese: hanno i jeans belli, il giacchetto di pelle bello, gli occhiali da sole (belli) e la classica espressione io-sono-un-tipo-tosto. E' meraviglioso quando partono a correre, scattano verso il criminale impugnando la pistola, lo bloccano in una strada senza uscita (che è sempre la solita strada senza uscita, con i muri altissimi su tre lati e un bidone dell'immondizia) e, con la sicurezza di chi sa di essere superfighissimo, gli dicono: "Sei arrivato al capolinea, amico".

Vorrei essere un medico. Ma non un medico di famiglia, o un medico noioso della vita di tutti i giorni. Con tutto il rispetto per loro, ovviamente. Il medico che vorrei essere avrebbe tutta una sua filosofia, tutto un suo stile. Chessò: cinico all'estremo, dal sarcasmo facile, costretto a camminare con un bastone, assuefatto di antidolorifici... Ah, già è stato inventato?

Vorrei essere un calciatore. Una trentina di miliardi per stipendio, una trentina di vocaboli di lessico, una trentina di micrometri cubici di dimensioni cerebrali, una trentina di secondi come tempo di reazione. No, non sto generalizzando. E' scientificamente provato che la grandezza cranica di un calciatore è inversamente proporzionale al suo conto in banca. Ed è ormai assodato che l'incapacità di pensare sia uno dei pregi più utili che si possa avere.

Vorrei essere un fisico. Perché io non riesco proprio a concepirla questa ossessione di volersi spiegare i fenomeni naturali, a chiedersi il motivo di ogni cosa che accade. Beh, quando è utile, quando porta benessere, quando è giusto, allora sì. Ma di norma io preferisco il mistero, la suspense, l'ignoto. E restare stupito. Mi ricordo che quando la maestra di scienze mi spiegò come si forma l'arcobaleno io andai a casa tutto mogio. Per forza: mi aveva rovinato la poesia. Peggio che dirmi che Babbo Natale non esiste (cosa che, tra l'altro mi disse un'altra maestra. A pensarci bene... io avevo proprio delle maestre terroriste!).

Vorrei essere un regista. Che è la piena espressione del potere. Il suo compito è avere il controllo di tutto ciò che accade nel loro mondo. Un regista sa come muovere i burattini, sa come disporre i dettagli, sa come pronunciare i verbi. Muove una mano, schiocca le dita, apre le labbra e ordina il suo volere. Lui è il Dio, e gli altri non sono altro che un'inutile accozzaglia di organi.

In realtà... no, non vorrei essere niente di tutto questo. Ma scriverlo è stato - in qualche modo - divertente.
This entry was posted on martedì, marzo 17, 2009 and is filed under , . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

4 commenti:

On 18 marzo 2009 alle ore 13:11 , Romano Scaramuzzino ha detto...

Forse vorresti essere uno scrittore??

Ciao

 
On 18 marzo 2009 alle ore 17:14 , Ale [Tredici] ha detto...

Coff coff coff...

Come mai ho gli attacchi di tosse oggi? :P

Non avanzare questi interrogativi, Romano... Meglio XD

 
On 18 marzo 2009 alle ore 19:49 , Anonimo ha detto...

Il meglio è il poliziotto in borghese.. è una specie di "James Bond della vita di tutti i giorni". ;)

PS. se ti serve uno sciroppo per la tosse chiedi pure! anche luca ce l'ha in questi giorni.. XD

 
On 2 aprile 2009 alle ore 19:23 , LauBel ha detto...

troppo carino Ale... però tu vai senza dubbio bene per come sei, no???

PS
in ogni caso, tra le possibilità... quoto romano!