Cambio di dominio
martedì, marzo 16, 2010 | Author: Ale [Tredici]
Salve a tutti!

Il blog cambia indirizzo. Sarà sempre più o meno lo stesso, magari con qualche piccola modifica nei titoli e soprattutto alla URL, che diventa: http://alessandrobianchi.blogspot.com

Non so di preciso come sia possibile che possiate leggere questo post, dal momento che ho inserito un reindirizzamento automatico che vi porterà direttamente al nuovo dominio.

Ci sentiamo di là! :)
Piccoli attimi di trash-pleasure
domenica, marzo 14, 2010 | Author: Ale [Tredici]
Chi pensava che con Bad Romance avessimo toccato le più alte vette della musica trash si sbaglia alla grande. Lady Gaga torna a regalarci profondi spunti di riflessione con un testo toccante (toccante quasi quanto la castità e la purezza del suo video) e con le sue immancabili eco dance. Dai, nove minuti di unz unz. Apprezziamo, apprezziamo...

Telephone
Cast: Lady Gaga, Beyoncé, Tyrese Gibson
Sceneggiatura: Lady Gaga e Jonas Akerlund
Regia: Jonas Akerlund



P.S. Mi fa trooooooppo ridere quando esce dal penitenziario con la parrucca bionda e il cappello!
E fu così che passai a Beni Culturali
sabato, marzo 13, 2010 | Author: Ale [Tredici]
Utilizzerò questi minuti che mi separano dal pranzo per raccontarvi un fatto singolare che mi è capitato ieri. Inutile che neghi di aver formulato la frase appena riportata unicamente con lo scopo di scrivere la parola "singolare". Una parola squisita, nevvero! Certo, se fossi un briciolo più furbo avrei potuto dire qualcosa come "Se Tomasi di Lampedusa sono due, al singolare è Tomaso di Lampedusa?"

Bene, una volta detta la cretinata introduttiva di rito, posso passare alla polpa (si fa per dire...) dell'intervento. Ieri pomeriggio mi trovavo al mio solito Polo (in tutti i sensi, visto che se non stai nei pressi di una stufa inizi a congelare). Ero nel laboratorino che mi scervellavo su come poter ascoltare subito il nuovo singolo dei Baustelle. Ero collegato su Linux e YouTube su Linux ha bisogno di un software che non è installato sulle macchine del Polo. Al di là delle questioni tecniche che avrei benissimo potuto tenere per me, il nocciolo della questione è che decido che mi sarei spostato un attimo nel laboratorio con Windows. Sono a metà strada, quando...
Voce - Scusa, posso chiederti un'informazione?

Appartiene a una donna. Non sono molto bravo a stimare le età delle persone, comunque lei avrà avuto sicuramente trent'anni, forse quaranta. Aveva una pronuncia nordica, pur essendo italiana. Lisca.  Capelli rossi. Vestita alternativa, sciarpe tutte colorate e cappellino da negozio etnico. 

Io - Sì, certo.
Donna - Tu studi informatica?

Io - Sì.

Donna - Ecco, io vorrei farmi un indirizzo di posta elettronica. Lo avevo su Yahoo ma ho paura che ci sia qualcuno che mi legga la posta illegalmente. E' possibile?

Io - Beh, non mi sembra la persona che custodisce segreti di stato o codici di sicurezza mondiale, comunque...

Beh, questo qui sopra non gliel'ho detto davvero. Però l'ho pensato! Nel senso: a chi vuoi che interessi la tua posta? Ma poi mi sono ricordato della regola base: niente è come sembra. Quindi mi sono limitato a dire:

Io - Beh, sì, è possibile.

Donna - Ecco, mi sapresti dare delle indicazioni precise su come farmi un indirizzo?

Io - Sì, dunque, cioè, nel senso, insomma, dunque, beh, innanzitutto cerca...

Donna - Mi potresti far vedere?

Sfacciata, la tipa. Mi piace! Salutando con la manina la prospettiva di ascoltare la canzone che cercavo, la conduco in un laboratorio.

Io - E' stata un po' sfortunata, ha beccato l'informatico più scarso di tutta la facoltà, ma questo dovrei saperlo fare...

Cinque minuti dopo che avevamo cominciato la creazione di un nuovo account con gmail, entra un professore nel laboratorio che deve tenere una lezione.

Donna - Possiamo andare da un'altra parte? Preferisco.

Dato che l'unico altro laboratorio disponibile era il mio, sono costretto a portarla lì. Nel frattempo, passiamo davanti a Hind ed Emilio, e io cerco di rendermi più invisibile possibile, perché non avrei saputo rispondere ad eventuali sguardi interrogativi (poi scoprirò che Hind non mi aveva notato, invece Emilio aveva chiesto "Chi è l'amica di Alessandro?"). 

Prima di entrare nel laboratorio, lei - che probabilmente stava avendo dei ripensamenti sulla scelta del ragazzo a cui chiedere aiuto - mi fa

Donna - Ma tu studi davvero informatica?
Io - Ehm... Sì

Donna - Dalla faccia mi sembravi più uno da... Non so, Beni Culturali.

Ecco. Ora, secondo Giulia questo è stato un complimento. Secondo papà invece ha voluto dire che ho la faccia di uno che non fa un cazzo a giornate. Lì per lì non ci ho ragionato molto, e ho risposto che in effetti quando ho scelto il corso di laurea avevo tra le opzioni anche qualcosa di più umanistico. Poi sono inspiegabilmente finito a informatica.

Donna - E a che anno sei? Quanto ti manca per finire? Ti riesce? Ma ti piace?

Intanto che la conversazione proseguiva, io avevo riavviato la procedura di creazione account. Avevo inserito tutti i dati. L'errore che faceva lei era quello di non inserire correttamente la password. Tra l'altro, non mi ricordavo che ci volessero per forza dei numeri nella password. Comunque, Google alla fine di tutto il procedimento chiede un numero di cellulare per la conferma dell'account.

Donna - Il numero di cellulare? Nooo ma io non sono d'accordo, mi spiace... E poi guarda che cosa c'è scritto qui: "Google assicura che non venderemo il tuo numero a terzi". Non ven-de-re-mo! Io la trovo piuttosto grave questa cosa...

Io dico che capisco la sua diffidenza ma che penso che lo scrivano per formalità e per la sicurezza dei clienti. Comunque non c'è niente da fare: 'sta tipa non vuole dare il numero. Tuttavia, adesso che ha imparato la procedura, può riprovare da sé. Dopo un'ultima parentesi su un finlandese che diversi anni fa l'ha scioccata mostrandole un codice di linguaggio di programmazione (mi chiedo come si sentirebbe se vedesse l'algoritmo del qsort), mi augura di terminare gli studi (...) e mi saluta. E io posso dedicarmi agli spietatissimi Baustelle.

Parentesi di me
giovedì, marzo 11, 2010 | Author: Ale [Tredici]
Credo sia giunto il momento di riprendere questo blog tra le dita. Gli ultimi interventi non sono stati molto sostanziosi. Una o due foto. Una canzone, qualche riga. Decisamente insufficiente. Insufficiente per me, intendo. Oh, sì, è una critica puramente autoriferita, la mia. Difatti, come posso alimentare il mio ego e gonfiarlo fino a fargli assumere dimensioni spropositate se non mi bulleggio un po' sul blog personale?

(Parentesi numero uno. "Bulleggiare" è un verbo entrato nel mio vocabolario solo recentemente - e detto tra noi la mia speranza è che ci esca nel giro di poco tempo. Se fosse questa l'ultima volta che lo uso sarei felice. Okay, no, non sarei felice, però leggermente più sollevato sì. Diciamo più sollevato del 5%. Toh, buttalo via, il 5%. Cosa cazzo sto scrivendo? Parentesi, chiuditi!)

(Ehi, obbedienti queste parentesi! Non le ricordavo così docili. Questa era la parentesi numero due)

(Ci ho preso gusto. Squadra che vince non si cambia. Ma che c'entra? Nulla. Era per dire che ora m'è presa la fissa di numerare le parentesi. Questa che si sta per chiudere è la terza)

Abbiamo finito di scrivere stronzate dentro le parentesi?! Come se non avesse valore quel che viene scritto all'interno di una parentesi. MAGARI! Tutte le date di storia che il prof voleva sapere nei compiti... Che poi basta scriverle su un bigliettino e il gioco è fatto. Non che io usassi i bigliettini eh, noooooooo! Lo dicevo così. 
Ma torniamo a noi - o meglio: a me, non dimentichiamoci che questo blog è quasi completamente alecentrico. Dunque, stavo facendo finta di scusarmi per la mia prolungata assenza. In realtà è tutto un trucco per parlare di me, e siccome sono abbastanza presuntuoso da credere che la cosa possa interessare a qualcuno, penso che lo farò. Parlerò di me.

(Parentesi numero quattro: uoooooooooo che novità, parli di te! ... ... ... Ora, diciamoci la verità, qui non serviva una parentesi. E' l'estetica che lo chiedeva. Ci stava bene, dai. Ora però può anche finire, grazie)

Prima di essere interrotto (sta cominciando a essere irritante 'sta storia delle parentesi, comunque) stavo scrivendo qualcosa di me. E' mia intenzione raccontarvi in poche righe ciò che mi è accaduto durante questa assenza. O, più che altro, ciò che mi ricordo. Come sapete ho una memoria piuttosto scarsa. Un informatico direbbe che la mia cache ha pochi e malfunzionanti registri associativi ma, poiché non sono un informatico, io non lo dirò. Ad ogni modo, se non vi interessa un'emerita sembola delle cose mie, siete liberi di chiudere il blog e io giuro che non me la prenderò. Ma vi avviso che potreste rischiare di perdervi un'altra delle mie esilaranti parentesi. Uao, capite che rimpianti?

Penso che il primo argomento spetti al teatro. Con mio gran disappunto, mi piace. Ho una piccolissima parte in una commedia che verrà messa in scena ad Aprile, e nonostante il mio ruolo non sia molto importante sono state comunque necessarie molte molte prove.
Inoltre ho seguito un corso di teatro sociale che si basava sulla tecnica del playback theatre. Non è molto praticato in Italia, comunque io consiglio di provare a tutti quelli che ne avranno l'occasione. All'inizio ti senti veramente ridicolo e a disagio. Ti fanno fare cose assurde (tipo fare finta di essere alberi volanti, per citarne una). Poi, però, qualcosa in cambio ti arriva. E cioè la consapevolezza che siamo tutti ridicoli, e quindi tanto vale essere chi si è. Potrei scrivere del playback theatre per tutto il post, ma lo farò un altro giorno: the show must go on (non c'incastra niente, m'è venuto così...).
Con la musica non sono andato molto avanti. Ho riscoperto il Sussidiario illustrato della giovinezza dei Baustelle, ed è la mia nuova droga. Tra parentesi, domani esce il nuovo singolo dei Baustelle. Se sarà una delusione mi impicco al Dipartimento di Matematica. 

(Parentesi numero cinque. E' necessario specificare perché proprio al Dipartimento di Matematica. Semplicissimo: l'edificio si affaccia su una strada lunghissima. Quindi il mio corpo inerte e strafigo - poiché ovviamente mi suiciderò in camicia - sarà visibile a tutta la via. Con un binocolo, magari)

Altra musica? Bennato, Subsonica, qualcosa di Carmen Consoli e dei Muse, Perigeo (questi non li conoscete eh... perlina di Ale!), e da pochi giorni gli Who, che stanno facendo da colonna sonora a questo post (leggasi: scarico tutta la colpa a loro). 
Casa mia ormai è a posto. Più o meno, ecco. Okay, io dormo sempre su dai nonni, ma il mio nuovo letto dovrebbe arrivare a giorni. Me lo ripetono sempre, che "il mio nuovo letto dovrebbe arrivare a giorni". Sono circa tre settimane che questi "giorni" non "arrivano", però.
Ambito accademico: una nuova sensazionale scoperta. Non so programmare. Yuppi! In realtà la cosa più simpatica è che ho iniziato ad andare in facoltà con le lenti a contatto, con conseguente mal di testa causato dalla scarsa abitudine di portarle per tante ore di fila.
Domenica scorsa sono stato a vedere Alice in Wonderland. Non vi nascondo che mi fa una rabbia immensa sapere che quello che è uno dei miei libri preferiti adesso sarà sulla bocca di tutta l'imbecillità facebookiana, solo perché Tim Burton l'ha voluto rappresentare (a mio avviso distorcendo "un attimino" l'impronta Carrolliana, ma riuscendo comunque a creare una pellicola pazza, visionaria e per nulla deludente).

Direi che a questo punto posso omettere tutti i particolari poco piacevoli di questo mese. Questo per evitare di rendere il post chilometrico, dato che vedo che già così mi sembra piuttosto lungo. Inoltre, ho scritto questo papiello con l'egoistica intenzione di mettermi allegria. Non vorrei rovinare tutto parlando di cose sconvenienti!

Vi volevo lasciare con una frase epica. Un finale magnetico, non so. Mi butto sul drammatico:

I'm back, blog. 

Che ne dite? Sufficientemente ridicolo? Massì, massì.

Portami fuori a cena, B a u s t e l l e
mercoledì, marzo 03, 2010 | Author: Ale [Tredici]

...sto arrivando!


 P.S. Rassicuro i miei fedelissimi lettori che sono sempre vivo. C'è stato un momento di stasi ma niente paura: presto tornerò a scrivere scemenze!