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Parlavi alla luna giocavi coi fiori
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea
nel bosco incantato di ogni tua idea.
E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.
Coprì le tue spalle d'argento e di lana
di pelle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare
dai piedi ai capelli ti volle baciare.
E adesso che gli altri ti chiamano dea
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia d'un fiore appassito a Natale
la storia d'un fiore appassito a Natale.
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea
nel bosco incantato di ogni tua idea.
E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.
Coprì le tue spalle d'argento e di lana
di pelle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare
dai piedi ai capelli ti volle baciare.
E adesso che gli altri ti chiamano dea
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia d'un fiore appassito a Natale
la storia d'un fiore appassito a Natale.
[ La leggenda di Natale - Fabrizio De André ]
Tanti auguri a tutti quelli che credono in qualcosa, non importa cosa. E tanti auguri anche a quelli che non credono in niente, non importa perché.
Poiché oggi è un giorno particolare per qualcuno, e poiché proprio qualche giorno fa ho scoperto questa canzone il cui testo contiene il nome di questo qualcuno, e poiché tale canzone è meravigliosa, dedico il post di oggi a chi oggi compie gli anni. Auguri Laura!
P.S. Sono anche riuscito a impostare la tastiera italiana dai pc dell'università. Forse c'è ancora speranza affinché io diventi un informatico. E soprattutto, adesso posso finalmente mettere gli accenti dove devono andare!
P.S. Sono anche riuscito a impostare la tastiera italiana dai pc dell'università. Forse c'è ancora speranza affinché io diventi un informatico. E soprattutto, adesso posso finalmente mettere gli accenti dove devono andare!
Non riesco a trovare una ragione per la quale vorrei fare il chirurgo. Riesco a trovarne migliaia per cui dovrei smettere. Rendono apposta le cose difficili. Abbiamo delle vite nelle nostre mani. Arriva un momento in cui diventa più che un semplice gioco. E puoi fare quel passo in avanti, oppure voltarti e andare via. Potrei mollare, ma c'è un problema: mi piace troppo l'arena.
[ Meredith Grey - Grey's Anatomy ]
[ Meredith Grey - Grey's Anatomy ]
Oh, sì. Temo proprio che tu abbia letto bene. E mi sa proprio che quella Mart. Giulia del titolo sia tu. Ecco. Già ti immagino. A questo punto dovresti essere di un colorito avorio tendente al cenceo, causato dall'asia oddio-ora-cosa-scriverà-è-pazzo. Ora invece stai ripassando mentalmente la mappa di casa tua per individuare la posizione del coltello più vicino, quindi il tuo volto ha assunto una tonalità verde violastra. Adesso invece... No, non ancora. Giuli, no, non hai coltelli nello studio, rinuncia! Ecco! Adesso - a regola - starai respirando lentamente e ti starai dicendo che bisogna perlomeno arrivare in fondo al post prima di scegliere la maniera più crudele per uccidermi.
E, in effetti, questo è proprio quello che spero. Non il progettare la mia morte, ovvio. Intendo il proposito di arrivare in fondo alla lettera. Quindi direi che questo è il momento buono per cominciare a scrivere qualcosa di sensato, perché se continuo a tergiversare tu torni alla tua ricerca della lama più affilata.
Dunque. Sai bene quanto io sia ansioso prima delle prove importanti. Era così al Liceo e non sono cambiato poi molto all'Università. Per la Maturità quasi svenivo, dovresti ricordare. Di solito, però, quando sono gli altri a dover sostenere una prova, riesco a mantenere una certa lucidità. Ecco. Stavolta no! Sono stato in "ansia che non hai idea" quando tu eri a Pisa o a Milano o chissà dove per svolgere quel caspita di test di ammissione. Per questo quando mi hai detto che eri entrata ho esultato come se fossi entrato io. Che poi per carità: che tu sia una ragazza intelligente, e brava, e che tu avessi studiato un mucchio quest'estate era sottinteso. Non è mancanza di fiducia, ma quest'anno ero piuttosto negativo riguardo al tuo ingresso. Forse perché mi ricordavo della tua delusione dell'anno scorso, o forse perché mi preparavo psicologicamente all'idea che mi potessero chiudere la porta in faccia. Ops, pardon, che TI potessero chiudere la porta in faccia. E invece no, eccoti qua, a scintillare tra Alessio Luchetta e Roberta Iozzo.
La mia amica ha superato questo test di ammissione, in barba a tutto e a tutti, in barba alla Gelmini che aumenta il numero di domande di cultura generale, come se la prova non fosse già basata per selezionare i superdotati del fattore C; in barba alle delusioni e alla gente insignificante; in barba alle vacanze e al sole e alla montagna; in barba a me, perché ovviamente quando non voglio sono bravissimo a combinare qualche casino, come infavolarmi per esempio; in barba a Ivana Raffa e al suo stupido oroscopo cattivo con i nati sotto il segno della Bilancia.
Forse è un po' presto per parlare di specializzazione, ma invece vorrei cominciare ad analizzare le branche della medicina a cui potresti essere più portata. Vediamo...
Chirurgia. Oh, beh. Un'inclinazione non indifferente, direi. Quando sono disperato, il mio cuore lo aggiusti benissimo. E questi sono gli interventi più difficili da fare; gli altri... bazzecole.
Psichiatria. In questo mondo? Una psichiatra perfetta. Come dice tuo babbo, c'è una tale concentrazione di soggetti clinicamente interessanti non indifferenti!, specie in una facoltà di nostra conoscenza. E poi quando sarò completamente pazzo (quando, insomma, vivrò su una mela) un'amica psichiatra può sempre far comodo.
Pediatria. Ohhh. Perché siamo tutti in fondo un po' bambini.
Medicina legale. Molto molto molto affascinante. Serve sempre un medico legale sulla scena del crimine. A Distretto di Polizia, per esempio, o a CSI. Peccato che non mi potrai essere d'aiuto. Come sai, io non morirò. (Nota dell'Autore: qui me la sono un po' gufata, ma come frase è molto teatrale!)
Ho scritto anche troppo. Ehi, non tirare un sospiro di sollievo solo perché hai capito che sto concludendo! Scusami, ma dovevo scriverti questa cosa. Figuriamoci se un evento così importante non merita una nota nel blog dei ricordi. Anche Morgan se ti conoscesse ti farebbe un sorriso (e allora tu cadresti svenuta perchè Morgan ti ha sorriso!). Tivvubbì.
Ale
P.S. So perfettamente che nonostante tu sia arrivata fino in fondo alla lettera, il desiderio di ammazzarmi non sia scemato minimamente. Però mi sovviene che mi devi una coca cola (le labbra di Dorian Gray, ricordi?). Beh, te la abbuono. E siamo pari così, no?
E' tutta questione di e. Con l'accento acuto lascia l'odore della tempesta. Con quello grave diventa una parola pesante, un tonfo sordo che rimbomba. Vènti. Vénti. Che disperazione, e non è un gioco.
Mi sono semi-depresso. La giovinezza è l'unica cosa che merita di essere posseduta - dice Sir Henry Wotton - e io mi sto allontanando dalla mia.
E' quel due che dà fastidio. Quel due prima dello zero.
E' una cifra che apre i cancelli di nuove prospettive, che segna i confini di due mondi distinti. Ora c'è il nuovo da esplorare, quello degli Enti.
Qualcuno mi ha detto che passerà in fretta, qualcun'altro mi ha rassicurato che è il migliore. Ne ho concluso che dipende da come lo si vive.
Quindi, con un milione di buoni propositi nel cuore, e altrettanti cattivi propositi nei denti, sono pronto ad affrontare gli Enti. Che lo spettacolo cominci!

Mi sono semi-depresso. La giovinezza è l'unica cosa che merita di essere posseduta - dice Sir Henry Wotton - e io mi sto allontanando dalla mia.
E' quel due che dà fastidio. Quel due prima dello zero.
E' una cifra che apre i cancelli di nuove prospettive, che segna i confini di due mondi distinti. Ora c'è il nuovo da esplorare, quello degli Enti.
Qualcuno mi ha detto che passerà in fretta, qualcun'altro mi ha rassicurato che è il migliore. Ne ho concluso che dipende da come lo si vive.
Quindi, con un milione di buoni propositi nel cuore, e altrettanti cattivi propositi nei denti, sono pronto ad affrontare gli Enti. Che lo spettacolo cominci!
E' giunto il momento di scrivere l'interventino di fine anno, tanto per rispettare la tradizione. In questi casi mi sento molto "Presidente della Repubblica"... Vediamo di fare una cosa rapida e indolore: non voglio soffrire molto.
Molto brevemente, quindi, ringrazio il 2008 dei bei momenti che mi ha regalato (di cui stranamente ricordo poco), e lo ringrazio anche delle persone che mi ha dato per percorrerlo insieme, dalla mia famiglia agli amici. Bla bla bla, il solito discorso noioso. Per cui 2008, quella è la porta, puoi andare, prego.
...
...
...è andato? Meno male, non lo sopportavo più.
Ora vorrei fare un'analisi critica (più o meno) dei buoni propositi che mi ero fatto all'inizio del 2008. Li ho tenuti per un anno affissi alla bacheca di sughero che ho in camera, vediamo un po':
1. Fare tutto come se vedessi solo il Sole. Beh, qui ho fallito miseramente. Inconsciamente sapevo che avrei fallito già mentre lo scrivevo, questo proposito. Ma insomma lì per lì mi sentivo di metterlo. Troppo difficile, veramente troppo difficile.
2. Comprare vestiti un po' più colorati: nel mio armadio c'è solo grigio. Qui ho vinto!!! Sì, sì, sono stato ben attento a ogni cosa che compravo. Soprattutto per i capi estivi, ma anche per l'inverno adesso ho una gamma di colori tra cui scegliere un po' più ampia.
3. Scrivere qualcosa, almeno una volta a settimana. Sì, direi che ci siamo, qui.
4. Rielaborare gli appunti presi in classe. AHAHAHAHAHAHAH! Io tutti gli anni mi illudo di poterlo fare... Figuriamoci, se mi fosse venuta la voglia di ricopiare due pagine di Manfredini sarebbe stato tanto...
5. Leggere più libri. Ecco, diciamo che avrei potuto sforzarmi di più...
6. Ascoltare solo buona musica, e comprenderla. Adesso che la rileggo trovo davvero ridicola la postilla che ho inserito dopo la virgola. Comunque: Please don't stop the music! Unz unz unz unz! Anche qui direi che avrei potuto sforzarmi di più.
7. Prendere la patente. Dieci Maggio Duemilaotto: ohhhhh yeah!
Probabilmente per il 2009 non mi farò buoni propositi, visto quanto io riesca a mantenerli. Ecco, idea! Mi voglio fare i cattivi propositi! Pensandoci, visto che nessuno rispetta i buoni, per simmetria non dovrebbe rispettare nemmeno i cattivi! Nei prossimi giorni li butto giù (non ci crederete ma sono soddisfattissimo della mia pensata geniale!).
Concludo augurando a tutti un felice 2009. Si spera che sia meglio del 2008, soprattutto per chi il 2008 non se l'è goduto appieno. E, come mi dice il mio professore del liceo: mantenetevi sempre arguti!
Molto brevemente, quindi, ringrazio il 2008 dei bei momenti che mi ha regalato (di cui stranamente ricordo poco), e lo ringrazio anche delle persone che mi ha dato per percorrerlo insieme, dalla mia famiglia agli amici. Bla bla bla, il solito discorso noioso. Per cui 2008, quella è la porta, puoi andare, prego.
...
...
...è andato? Meno male, non lo sopportavo più.
Ora vorrei fare un'analisi critica (più o meno) dei buoni propositi che mi ero fatto all'inizio del 2008. Li ho tenuti per un anno affissi alla bacheca di sughero che ho in camera, vediamo un po':
1. Fare tutto come se vedessi solo il Sole. Beh, qui ho fallito miseramente. Inconsciamente sapevo che avrei fallito già mentre lo scrivevo, questo proposito. Ma insomma lì per lì mi sentivo di metterlo. Troppo difficile, veramente troppo difficile.
2. Comprare vestiti un po' più colorati: nel mio armadio c'è solo grigio. Qui ho vinto!!! Sì, sì, sono stato ben attento a ogni cosa che compravo. Soprattutto per i capi estivi, ma anche per l'inverno adesso ho una gamma di colori tra cui scegliere un po' più ampia.
3. Scrivere qualcosa, almeno una volta a settimana. Sì, direi che ci siamo, qui.
4. Rielaborare gli appunti presi in classe. AHAHAHAHAHAHAH! Io tutti gli anni mi illudo di poterlo fare... Figuriamoci, se mi fosse venuta la voglia di ricopiare due pagine di Manfredini sarebbe stato tanto...
5. Leggere più libri. Ecco, diciamo che avrei potuto sforzarmi di più...
6. Ascoltare solo buona musica, e comprenderla. Adesso che la rileggo trovo davvero ridicola la postilla che ho inserito dopo la virgola. Comunque: Please don't stop the music! Unz unz unz unz! Anche qui direi che avrei potuto sforzarmi di più.
7. Prendere la patente. Dieci Maggio Duemilaotto: ohhhhh yeah!
Probabilmente per il 2009 non mi farò buoni propositi, visto quanto io riesca a mantenerli. Ecco, idea! Mi voglio fare i cattivi propositi! Pensandoci, visto che nessuno rispetta i buoni, per simmetria non dovrebbe rispettare nemmeno i cattivi! Nei prossimi giorni li butto giù (non ci crederete ma sono soddisfattissimo della mia pensata geniale!).
Concludo augurando a tutti un felice 2009. Si spera che sia meglio del 2008, soprattutto per chi il 2008 non se l'è goduto appieno. E, come mi dice il mio professore del liceo: mantenetevi sempre arguti!
Buon anno!
Caro Babbo Natale,
anche quest'anno è giunto il 24 Dicembre, e io devo ancora scriverti la letterina. Sono sicuro, comunque, che non avrai problemi a riceverla anche se te la mando così in ritardo, perché ti stai facendo anche tu più tecnologico. Ti immagino a controllare la posta sull'Iphone, con le cuffie del lettore mp3 nelle orecchie, e collegato su Facebook a vedere chi ti ha aggiunto come amico.
Caro Babbo Natale,
quest'anno non sono stato tanto buono, per cui non oso chiederti niente per me (beh, se poi vuoi lo stesso portarmi qualcosa, penso tu sappia quel che vorrei). Invece, vorrei consigliarti dei pensierini da fare agli altri, dato che non c'è più l'abitudine di scriverti la letterina e tu tutti gli anni sei in difficoltà su cosa regalare a chi non ti dà delle dritte - ti capisco benissimo, pensa che il regalo del compleanno di Vezio lo abbiamo preso solo la settimana scorsa, e lui compie gli anni a Settembre. Dunque, Babbo Natale, prendi appunti che io comincio.
Vezio.
A Vezio per favore fai in modo che durante le sue guide non capitino le situazioni stradali più incredibili. Il pazzo a 80 all'ora mentre lui faceva l'immissione nella Sarzanese è stato abbastanza traumatico, tanto che ora si sente un miracolato dal Signore per essere sempre vivo. Siccome il ragazzo deve passare l'esame di pratica, sarebbe carino che quel giorno non succedano catastrofi (sai, le solite cose: improvvisi innalzamenti del suolo, comparsa magica di grossi autoveicoli contromano, lampeggiamenti intermittenti dei semafori...).
Laura.
Per l'amor del cielo, Babbo Natale, quella povera figliola gradirebbe una vita sportiva senza interruzioni inutili, e ho detto tutto. Non so, dove stai tu lo vendono l'olio della Madonna? I tuoi folletti sono in grado di costruire uno scudo plutonico iperspaziale? Se proprio non riescono va bene anche una versione moderna del salvavita Beghelli, penso. Insomma pensaci tu.
Luca.
Ecco, qui la cosa è problematica, Babbo. Secondo te in farmacia rieci a trovare un medicinale che tenga a freno gli ormoni? Va bene anche per qualche oretta al giorno, per farlo stare tranquillo. Delle volte non capiamo se ci sia qualche differenza tra lui e Biagio, eccetto il fatto che Biagio abbaia. Pensavo: un castratore chimico temporaneo? Oppure sai cosa sarebbe davvero ganzo? Una specie di telecomando delle pulsioni nervose. Comodo, pratico, semplice!
Elisa P.
Dopo l'esperienza traumatica dell'altro giorno, vorrei regalarle un sacco di bottoni. Tanti, tanti, tanti bottoni. Così tanti che dopo la potrebbero chiamare la Regina dei Bottoni. A parte gli scherzi, dopo che mi ha detto che gli orechini lei se li fa da sola e per farli usa dei bottoni, mi si è aperto un mondo tutto nuovo. Se è possibile fare degli orecchini coi bottoni, allora è possibile tutto: che gli asini volino, che i grilli parlino, che Berlusconi dica una cosa sensata, che Facebook imploda... Questo è il mondo del contrario, il mondo alla rovescia, il mondo dei bottoni! Ed è tutto merito di Elisa, per cui per favore, Babbo Natale, portale questo regalo (insieme a un pizzico di sorrisi, che se li merita).
Sara.
Si sta per ammalare, la sciagurata. Non si può, solo io mi posso ammalare nelle vacanze invernali, nessuno può togliermi questo diritto, mi spetta! Ecco, Babbo Natale, siccome mi ha confessato di non sapere cosa sia l'OKI (lacuna da colmare assolutamente), mettigliene sotto l'albero due o tremila scatole. Fai presto, anche, perché presto parte per l'estremo Nord!
Nicola.
Ecco, se fosse possibile vorrei che tu gli portassi una vita di riserva, perché ne avrà di sicuro bisogno quando si pianterà con la sua "indistruttibile" Clio contro un faggio (facciamo le corna, oddio). Ma la vita è una delle poche cose che non si possono regalare tanto facilmente, bisogna pensare a un regalo di riserva. Uhm, vediamo... Ah, ecco! Babbo Natale, porta a Nicola una damigiana di pazienza. Perché quella che aveva si sta esaurendo - colpa mia, penso.
Valeh.
Clienti con nomi più normali. E clienti con richieste più normali. E non dico altro!
Elvira.
Sì, lei vorrebbe tanto un vestito che appaia decente alla società contemporanea. Ah, no, sono gli studenti che frequentano il suo corso di Analisi che vorrebbero vederla vestita in una maniera accettabile, per una volta. Ma se fai questo regalo a lei, farai anche un regalo ad altre 40 persone. 41 piccioni con una fava, come si suol dire.
Giulia.
E qui ti devo fare un elenchino, Babbo Natale. Un regalo solo, per lei, non basta mica! Allora, per prima cosa un sottobicchiere nuovo, perché quello che aveva rubato al Golden gliel'ha ripreso per sbaglio la cameriera. Un computer per suo papà che sennò le frega sempre il suo quando serve a lei. Una padella da tirare in testa alla Good, ma non posso aggiungere altro perché sarebbe rischiosissimo (e dopo è colpa mia se non le rivolge la parola). Ah, e poi qualcosa da mangiare, perché sennò mi deperisce. E per finire... mmh... sì, ecco: "uno normale". Credo si dica così.
Mums, papà, Eli, nonni e nonne, zii e zie, cuginetti, parenti vari, quelli che non ho nominato.
Un mondo di bene e di felicità.
Allora, Babbo Natale? Dici che è chiedere troppo?
Io ho sempre sostenuto che chiedere non costi niente. Ma rispondere è cortesia, dice mamma.
anche quest'anno è giunto il 24 Dicembre, e io devo ancora scriverti la letterina. Sono sicuro, comunque, che non avrai problemi a riceverla anche se te la mando così in ritardo, perché ti stai facendo anche tu più tecnologico. Ti immagino a controllare la posta sull'Iphone, con le cuffie del lettore mp3 nelle orecchie, e collegato su Facebook a vedere chi ti ha aggiunto come amico.
Caro Babbo Natale,
quest'anno non sono stato tanto buono, per cui non oso chiederti niente per me (beh, se poi vuoi lo stesso portarmi qualcosa, penso tu sappia quel che vorrei). Invece, vorrei consigliarti dei pensierini da fare agli altri, dato che non c'è più l'abitudine di scriverti la letterina e tu tutti gli anni sei in difficoltà su cosa regalare a chi non ti dà delle dritte - ti capisco benissimo, pensa che il regalo del compleanno di Vezio lo abbiamo preso solo la settimana scorsa, e lui compie gli anni a Settembre. Dunque, Babbo Natale, prendi appunti che io comincio.
Vezio.
A Vezio per favore fai in modo che durante le sue guide non capitino le situazioni stradali più incredibili. Il pazzo a 80 all'ora mentre lui faceva l'immissione nella Sarzanese è stato abbastanza traumatico, tanto che ora si sente un miracolato dal Signore per essere sempre vivo. Siccome il ragazzo deve passare l'esame di pratica, sarebbe carino che quel giorno non succedano catastrofi (sai, le solite cose: improvvisi innalzamenti del suolo, comparsa magica di grossi autoveicoli contromano, lampeggiamenti intermittenti dei semafori...).
Laura.
Per l'amor del cielo, Babbo Natale, quella povera figliola gradirebbe una vita sportiva senza interruzioni inutili, e ho detto tutto. Non so, dove stai tu lo vendono l'olio della Madonna? I tuoi folletti sono in grado di costruire uno scudo plutonico iperspaziale? Se proprio non riescono va bene anche una versione moderna del salvavita Beghelli, penso. Insomma pensaci tu.
Luca.
Ecco, qui la cosa è problematica, Babbo. Secondo te in farmacia rieci a trovare un medicinale che tenga a freno gli ormoni? Va bene anche per qualche oretta al giorno, per farlo stare tranquillo. Delle volte non capiamo se ci sia qualche differenza tra lui e Biagio, eccetto il fatto che Biagio abbaia. Pensavo: un castratore chimico temporaneo? Oppure sai cosa sarebbe davvero ganzo? Una specie di telecomando delle pulsioni nervose. Comodo, pratico, semplice!
Elisa P.
Dopo l'esperienza traumatica dell'altro giorno, vorrei regalarle un sacco di bottoni. Tanti, tanti, tanti bottoni. Così tanti che dopo la potrebbero chiamare la Regina dei Bottoni. A parte gli scherzi, dopo che mi ha detto che gli orechini lei se li fa da sola e per farli usa dei bottoni, mi si è aperto un mondo tutto nuovo. Se è possibile fare degli orecchini coi bottoni, allora è possibile tutto: che gli asini volino, che i grilli parlino, che Berlusconi dica una cosa sensata, che Facebook imploda... Questo è il mondo del contrario, il mondo alla rovescia, il mondo dei bottoni! Ed è tutto merito di Elisa, per cui per favore, Babbo Natale, portale questo regalo (insieme a un pizzico di sorrisi, che se li merita).
Sara.
Si sta per ammalare, la sciagurata. Non si può, solo io mi posso ammalare nelle vacanze invernali, nessuno può togliermi questo diritto, mi spetta! Ecco, Babbo Natale, siccome mi ha confessato di non sapere cosa sia l'OKI (lacuna da colmare assolutamente), mettigliene sotto l'albero due o tremila scatole. Fai presto, anche, perché presto parte per l'estremo Nord!
Nicola.
Ecco, se fosse possibile vorrei che tu gli portassi una vita di riserva, perché ne avrà di sicuro bisogno quando si pianterà con la sua "indistruttibile" Clio contro un faggio (facciamo le corna, oddio). Ma la vita è una delle poche cose che non si possono regalare tanto facilmente, bisogna pensare a un regalo di riserva. Uhm, vediamo... Ah, ecco! Babbo Natale, porta a Nicola una damigiana di pazienza. Perché quella che aveva si sta esaurendo - colpa mia, penso.
Valeh.
Clienti con nomi più normali. E clienti con richieste più normali. E non dico altro!
Elvira.
Sì, lei vorrebbe tanto un vestito che appaia decente alla società contemporanea. Ah, no, sono gli studenti che frequentano il suo corso di Analisi che vorrebbero vederla vestita in una maniera accettabile, per una volta. Ma se fai questo regalo a lei, farai anche un regalo ad altre 40 persone. 41 piccioni con una fava, come si suol dire.
Giulia.
E qui ti devo fare un elenchino, Babbo Natale. Un regalo solo, per lei, non basta mica! Allora, per prima cosa un sottobicchiere nuovo, perché quello che aveva rubato al Golden gliel'ha ripreso per sbaglio la cameriera. Un computer per suo papà che sennò le frega sempre il suo quando serve a lei. Una padella da tirare in testa alla Good, ma non posso aggiungere altro perché sarebbe rischiosissimo (e dopo è colpa mia se non le rivolge la parola). Ah, e poi qualcosa da mangiare, perché sennò mi deperisce. E per finire... mmh... sì, ecco: "uno normale". Credo si dica così.
Mums, papà, Eli, nonni e nonne, zii e zie, cuginetti, parenti vari, quelli che non ho nominato.
Un mondo di bene e di felicità.
Allora, Babbo Natale? Dici che è chiedere troppo?
Io ho sempre sostenuto che chiedere non costi niente. Ma rispondere è cortesia, dice mamma.
Tanti auguri a tutti :)
Biribip biribip biribip. E' la suoneria del telefono di casa mia. Il mio è l'unico telefono al mondo che fa biribip.
Rispondo, via giù.
"Pronto?"
Silenzio imbarazzante. Dall'altra parte qualcuno si sta mettendo d'accordo. All'improvviso partono:
"Tanti auguriiiii a te, tanti auguri a te, tanti auguriiiii a Eliiiisa, tanti auguri a te!"
Io me ne rimango in silenzio durante tutta la canzoncina e mi ascolto lo spetacolo per intero.
Alla fine: "Vi ringrazio, ma io compio gli anni a Febbraio. La festeggiata di oggi, invece, è fuori."
Ridacchiano, si scusano, l'imbarazzo esce dalla cornetta. Ridacchio anch'io - per compassione, più che altro - e mi complimento per la voce.
E' stata una parentesi molto divertente della giornata.
Ne approfitto per fare tantissimi auguri di buon compleanno a mia sorella, e per ricordarle che le voglio un mondo di bene (anche se ha già buttato in un angolo la papera di peluche che le ho regalato!).
Rispondo, via giù.
"Pronto?"
Silenzio imbarazzante. Dall'altra parte qualcuno si sta mettendo d'accordo. All'improvviso partono:
"Tanti auguriiiii a te, tanti auguri a te, tanti auguriiiii a Eliiiisa, tanti auguri a te!"
Io me ne rimango in silenzio durante tutta la canzoncina e mi ascolto lo spetacolo per intero.
Alla fine: "Vi ringrazio, ma io compio gli anni a Febbraio. La festeggiata di oggi, invece, è fuori."
Ridacchiano, si scusano, l'imbarazzo esce dalla cornetta. Ridacchio anch'io - per compassione, più che altro - e mi complimento per la voce.
E' stata una parentesi molto divertente della giornata.
Ne approfitto per fare tantissimi auguri di buon compleanno a mia sorella, e per ricordarle che le voglio un mondo di bene (anche se ha già buttato in un angolo la papera di peluche che le ho regalato!).